I “Fumonero” si raccontano a RDE e ci parlano di “Dentro”, il nuovo album.

I Fumonero nascono dall'amore per la musica Rock e dal desiderio di urlare al mondo le proprie emozioni. I testi delle loro canzoni sono liriche pungenti vestite da sonorità dell'Hard Rock e dell'Heavy Metal, che si alternano a melodie e spunti dal tratto cantautorale e dal sound originale, permettendo alla band di distinguersi con il loro stile. Importanti e di grande attualità sono

I Fumonero nascono dall’amore per la musica Rock e dal desiderio di urlare al mondo le proprie emozioni. I testi delle loro canzoni sono liriche pungenti vestite da sonorità dell’Hard Rock e dell’Heavy Metal, che si alternano a melodie e spunti dal tratto cantautorale e dal sound originale, permettendo alla band di distinguersi con il loro stile. Importanti e di grande attualità sono le tematiche trattate nei loro testi, tutti in italiano. I Fumonero hanno all’attivo molti live, hanno suonato in locali e festival in giro per il Nord Italia.

Il 6 settembre 2014 hanno aperto il concerto dei Punkreas al “Beer’Art’Rock Festival” di Rapallo (GE), e nel frattempo iniziarono le registrazioni di Note Ruvide, frutto della collaborazione con l’etichetta Riserva Sonora Records di Arquata Scrivia (AL). L’album uscì nel Dicembre 2014.

Il 28 febbraio 2015 i Fumonero suonano insieme a Omar Pedrini, storico leader dei Timoria, al “261 Club” di Genova. Nell’estate 2015 i Fumonero cominciano le riprese del videoclip di 100% IRA, tratto dal primo album “Note Ruvide”. Il video esce i primi di Settembre e sancisce il definitivo cambio look della band, steampunk futuristico e più oscuro grazie al facepainting. Il 26 Aprile 2017 è uscito il loro nuovo album “Dentro”, un concept album che tratta la prigionia intesa non come reclusione fisica, ma come uno stato mentale.

D: Salve ragazzi. Raccontate la genesi dei “Fumonero”.

R: I Fumonero nascono nel 2012 da un’idea del cantante Simone Borsellini e del chitarrista Alessio Pucciano. Prima ancora di entrare in sala prove, abbiamo cominciato a comporre brani originali, insieme al chitarrista acustico Andrès Coronado, che si è subito unito al gruppo. Nel giro di pochi mesi abbiamo poi contattato alcuni amici di vecchia data che si sono dimostrati subito entusiasti di entrare a far parte del progetto: Patrick Suffia alla chitarra, Mirko Fallabrino al basso e Marco Pendola alla batteria. Dopo un breve periodo trascorso in sala prove ad arrangiare i pezzi abbiamo, cominciato la nostra attività live, che negli anni ci ha portati a calcare diversi palchi per tutto il Nord Italia, anche in apertura a nomi prestigiosi come Omar Pedrini, Lacuna Coil, Punkreas, Povia. Alla fine del 2014 è uscito il nostro primo album, “Note Ruvide”, e dopo alcuni mesi Andrès ha lasciato la band per motivi personali. Abbiamo poi deciso di non rimpiazzarlo e di proseguire con una formazione a 5 elementi. Il 2017 vede la pubblicazione di “Dentro”, secondo lavoro in studio che segna una svolta nel nostro percorso musicale: le sonorità si fanno più oscure e moderne e i testi, sempre in italiano, assumono significati più profondi.

D: Qual è il principio cardine della vostra Band.

R: Il motivo per cui facciamo musica è perché ce l’abbiamo nel sangue, nessuno di noi riuscirebbe a immaginare una vita senza suonare o senza ascoltare quello che ci piace! Anche per la scelta del genere non c’è stato nulla di pianificato a tavolino… ognuno di noi ascolta Rock nelle sue varie forme, dall’Indie all’Heavy Metal, e quando ci siamo trovati a provare i pezzi è uscito fuori spontaneamente quello che è il nostro bagaglio musicale. Con le nostre canzoni vogliamo trasmettere messaggi diversi, a seconda di quello che sentiamo nel momento in cui vengono scritte. Nel primo album, per esempio, abbiamo parlato di temi di attualità, come la disinformazione (il “fumo nero” che ci annebbia e impedisce di vedere la realtà delle cose) o l’eutanasia. Con “Dentro” invece abbiamo creato degli spunti di riflessione sulle sensazioni che possono accompagnare la prigionia interiore in tutte le sue forme.

D: Ci sono delle esperienze musicali che hanno segnato il vostro percorso artistico?

R: Tra le esperienze che ricordiamo con maggiore soddisfazione ci sono sicuramente le occasioni in cui ci è capitato di aprire i concerti di band già affermate. Quando abbiamo suonato prima di Omar Pedrini a Genova, per esempio, è stato emozionante vedere il pubblico che cantava i nostri brani mentre aspettava di ascoltare i leader dei Timoria. È stata anche l’occasione per conoscere Omar, una persona davvero straordinaria. Con i Punkreas invece è stato molto particolare, per alcuni di noi faceva un certo effetto suonare subito prima di una della band che ha accompagnato la nostra adolescenza. La volta dei Lacuna Coil, al Beer Art Rock Festival di Rapallo, abbiamo avuto l’opportunità di esibirci davanti a un pubblico particolarmente ampio, ed è stata un’ottima occasione per far arrivare la nostra musica a chi ancora non ci conosceva. Lasciando da parte i live, un’altra esperienza che ci ha fatto crescere come gruppo è stata la produzione del nostro primo album. Oltre ad averci dato l’emozione di ascoltare per la prima volta su disco i nostri brani, è stato un passaggio importante che ci ha aiutato ad affrontare con più determinazione la produzione dell’album successivo.

D: Il vostro disco “Dentro”, è autoprodotto. Quanto è importante riuscire a fare musica indipendente?

R: Abbiamo scelto la strada dell’autoproduzione principalmente perché non abbiamo trovato nessuna offerta che fosse più conveniente. Gira che ti rigira autofinanziando il progetto, anche grazie all’aiuto del crowdfunding, abbiamo ottenuto un album prodotto alla grande che ci soddisfa sotto ogni punto di vista (grazie a Simone Carbone, il nostro produttore), siamo liberi da vincoli contrattuali e percentuali sulle vendite, le royalties sono 100% di nostra proprietà e le spese che abbiamo avuto stanno rientrando grazie alla vendita dei CD. Tutte cose che sotto contratto con una piccola etichetta indipendente non sarebbero potute accadere. Lo dico per esperienza e consiglio vivamente a tutti i gruppi di valutare bene la strada da seguire al momento di mettere fuori un nuovo album, che poi alla fine ci si ritrova ad aver speso la stessa cifra e a dover versare anche le percentuali sulle vendite.

D: Quali sono le tematiche principali che affrontate nelle vostre canzoni?

R: In questo nuovo album abbiamo voluto affrontare il tema della prigionia: si tratta infatti di un concept album che tratta la prigionia intesa non tanto come reclusione fisica ma piuttosto come uno stato mentale in cui le passioni più oscure ci soffocano fino a renderci inerti. È un viaggio attraverso 5 fasi, Assuefazione, Perdizione, Resurrezione, Tentazione e Liberazione dove ognuno può vedere riflessa la propria esperienza e vivere il cammino in prima persona. Alla presentazione del disco abbiamo portato un vero e proprio spettacolo teatrale con un attore, scenografie e proiezioni; è stata un’esperienza davvero stimolante.

D: Siete già in tour per promuovere il vostro disco?

R: Ci stiamo organizzando per l’inverno. Abbiamo da poco firmato con l’agenzia di booking e management “Scream It” e stiamo pianificando il tour invernale. Abbiamo già qualche serata fissata ma non possiamo ancora rivelare nulla. Sicuramente abbiamo in mente di riproporre lo spettacolo teatrale che abbiamo presentato il 21 Aprile scorso a La Claque, anche in altri teatri. Vi terremo aggiornati tramite il nostro sito e i social ufficiali.

D: Volete comunicare un messaggio particolare attraverso questa intervista?

R: Volevamo ringraziare tutte le persone che ci seguono sempre e ci sostengono sia ai live che sui social. Ci si . Ci si vede su qualche palcoche avvompe sulle sensazioni che accompagnano la prigionia intesa come stato mentale, che può esvede su qualche palco!

Fumonero – Contact:

Sito web: www.fumonero.com

Official Facebook Page: www.facebook.com/fumoneroband

Domenica Borghese