Elise si racconta “A cuore Aperto”.

Il 5 Maggio, accompagnato dal video ufficiale, è uscito il primo singolo di Elise, che si intitola: “A cuore Aperto”, tratto dall'omonimo album in uscita il 26 Maggio 2017. È un disco dal sapore

Elisa Salvo, classe ’92, in arte Elise, cantautrice Siciliana, inizia a camminare sulla strada della musica già da bambina, studiando chitarra e pianoforte, e a 14 anni si iscrive al Conservatorio. Crea le sue prime canzoni a 16 anni, iniziando ad esibirsi in serate live. Ha partecipato a molti concorsi musicali e festival importanti, tra i quali il Festival pub Italia e il Cantagiro. Il 5 Maggio, accompagnato dal video ufficiale, è uscito il primo singolo di Elise, che si intitola: “A cuore Aperto”, tratto dall’omonimo album  in uscita il 26 Maggio 2017. È un disco dal sapore Country – Rock, e racchiude 10 inediti che trattano tematiche importanti come il bullismo, l’anoressia, e il disagio sociale.

D: Elise, sei giovanissima eppure hai già maturato una notevole esperienza nel campo musicale; c’è un episodio che ti è rimasto nel cuore e vuoi raccontare?

R: Ci sono molti episodi che sono rimasti impressi nella mia mente e altrettanti che custodisco nel cuore, come ad esempio la prima volta che salii su un palco. Avevo circa 9-10 anni e ricordo perfettamente il modo in cui batteva il mio cuore prima di esibirmi davanti al pubblico; ricordo persino il momento in cui, verso la fine della canzone che stavo cantando, venni avvolta dal fumo scenico del palco..Fu un’emozione fortissima. Di uno dei miei recenti live, invece, ricordo tutte le persone presenti che battevano le mani a tempo della mia musica, e in quel momento pensai: “non può esistere niente di più magico”. Tutte le volte che mi capita di suonare su un palco importante cavalcato da artisti di un certo livello è sempre un’esperienza fortissima.

D: Spesso la gente pensa che essere “famosi e di talento” significa approdare in TV e sui grossi network; quanto è difficile emergere senza passare attraverso i canali della massa mediatica?

R: Sicuramente è molto difficile al giorno d’oggi riuscire ad emergere senza passare attraverso i media, forse non impossibile, ma molto difficile. I media, i social e tutto quello che riguarda il web sono un’ottima vetrina e un ottimo mezzo, veloce ed efficace per diffondere la propria musica e la propria immagine. Tuttavia questo non deve sostituire quelli che sono gli incontri o i live, perché alla fine il modo più puro per riuscire ad arrivare al cuore della gente rimangono i concerti dal vivo. Attraverso i live la “fama” arriva più lentamente, ma se si riesce a trasmettere qualcosa di reale, un’emozione vera, il pubblico lo percepisce.

D: Hai già pubblicato altre canzoni; quanto sei maturata umanamente e artisticamente?

R: Sì, ho dei singoli precedenti al progetto attuale e sono molto cresciuta sia artisticamente che personalmente, non solo perché gli anni passano e invecchio anch’io come tutti, ma poiché l’ascolto di generi e stili diversi ha trasformato quella che, musicalmente parlando, ero un tempo. Tuttavia ho sempre cercato di lanciare messaggi molto forti: il mio primissimo singolo “Via dall’odio” parla infatti di un problema comune ancora oggi, la violenza sulle donne. All’epoca una mia amica stava affrontando un problema del genere, così mi venne spontaneo utilizzare una canzone per lanciare un messaggio a lei e a tutte le donne che stavano vivendo una situazione simile. Quello che non è ancora cambiato in me è la voglia di dare speranza. Anche se il tema della violenza sulle donne è molto forte, la canzone vuole dare il coraggio di scappare e ricominciare, di lasciare andare qualcuno che ci fa del male. Oltre a “Via dall’odio”, ho affrontato altri temi pesanti come la guerra in “Per non morire mai” o “Bambole di carta”, una sorta di sfogo verso la società odierna che ci vede appunto come delle bambole vuote.

D: È uscito il tuo album “A cuore Aperto”, parlaci di questo progetto musicale.

R: Sono stati 2 anni di duro lavoro, sono contentissima e orgogliosa del risultato finale. È proprio come desideravo che fosse. È stato difficile trovare un produttore che appoggiasse questo genere che difficilmente si ascolta e sente nel nostro paese. Giuseppe Barbera dell’etichetta EnzOne Records è stato l’unico a credere nel progetto e a captare perfettamente lo stile di cui parlavo, arrangiando ciascun brano esattamente come sognassi da tempo. Il tocco finale è stato dato dalla mano di tutti i musicisti scelti per registrare le parti, ho selezionato i migliori della zona messinese ed è anche grazie a loro che il sound è risultato perfetto.  

D: Come e perché hai scelto il genere musicale  Country – Rock?

R: Sono sempre stata legata a questo genere, è uno stile di musica che ho sempre amato e credo che sia quello che mi rappresenti al 100%

D: Le 10 canzoni del tuo disco toccano tematiche importanti, come il bullismo e l’anoressia; quanto è difficile parlare attraverso la musica, di argomenti così delicati?

R: Per me lanciare messaggi con la musica è la cosa più naturale al mondo. Non so spiegare con esattezza il perché, so soltanto che nella vita mi esprimo difficilmente, sono sempre stata molto timida. Rispetto al passato ho fatto passi da gigante sotto questo aspetto, ma ho sempre tenuto i miei pensieri profondi per me stessa, forse è questa la ragione del perché mi riesca così naturale parlare attraverso la musica. Penso che sia il miglior mezzo per lanciare un messaggio, per esprimere le proprie sensazioni ed emozioni, attraverso le note si è in grado di dire quello che a parole non si sa spiegare. Nel brano “Perfezione apparente”, per esempio, parlo di uno dei problemi che affliggono la maggior parte dei giovani dai 12 anni in su, ovvero l’anoressia. Un disturbo che riguarda soprattutto le ragazze ma di cui ultimamente soffrono molto anche i ragazzi. Sono molto legata a questo brano poiché io stessa, come molti altri, ho attraversata questa particolare fase. L’importante, come dico nel testo, è accettarsi per come si è, non è possibile piacere a tutti e molti criticano solo per il gusto di farlo. Questo mi lega ad un’altra tematica, il bullismo, di cui parlo nel brano “Oltre ciò che vedi”. Oggi è facile etichettare qualcuno, spesso chi pensa di essere forte deride i deboli per sottolineare quanto sia importante: non c’è niente di più folle, stare bene mentre si fa del male, fisico o morale che sia, è un sentimento che non dovrebbe esistere negli esseri umani. Il bullismo c’è sempre stato, ma oggi l’umanità sta prendendo una piega che si avvicina alla follia e bisogna fare qualcosa per dare un taglio a tutto questo.

D: Promuovi te e il tuo album con uno slogan.

R: Il country in Italia, come non l’avete mai sentito, è il nuovo album di Elise “A cuore aperto”.  Always listen and stay country.

D: Immagina di poter parlare al mondo intero, e di poter comunicare un tuo personale messaggio; cosa diresti?

R: Non c’è niente che non si possa migliorare, il passato è passato ma possiamo ancora fare qualcosa per fare del bene a tutto ciò che ci circonda. Vorrei che ci ascoltassimo di più per valutare meglio cosa è giusto e cosa invece non lo è. La speranza da sola non basta, ci vuole grinta e determinazione, ma soprattutto voglia di cambiare, di aprire gli occhi e agire senza barriere costruite di pregiudizi e cattiverie.

 

Elise Facebook Page: https://www.facebook.com/Elisexmusic/

Domenica Borghese