Darman si racconta a RDE: “Accogliamo il bello, ricerchiamolo in ogni gesto quotidiano”.

Dario Mangiacasale, in arte “Darman”, è un cantautore di origini calabresi che vive a Torino; ha iniziato la sua carriera musicale da solista nel 2012, dopo l’esperienza con il suo gruppo “Acid Noise”, con cui ha vinto il

Dario Mangiacasale, in arte “Darman”, è un cantautore di origini calabresi che vive a Torino; ha iniziato la sua carriera musicale da solista nel 2012, dopo l’esperienza con il suo gruppo “Acid Noise”, con cui ha vinto il “Music Against ‘Ndrangheta” a Lamezia Terme e ha partecipato alle finali nazionali del Festival-Pub Italia” e di “MArte-live”, dividendo il palco con artisti di fama nazionale. Possiede una nutrita esperienza di accurato studio musicale e di molte esibizioni in concerti live. Il suo genere musicale è il rock alternativo cantato in italiano, con sonorità noise e psichedeliche. Il 2012 e il 2015 sono anni importanti, che hanno segnato tappe molto significative per la carriera del cantautore: si esibisce su palcoscenici importanti come quello del Concerto del Primo Maggio (2012) in Piazza Maggiore a Bologna e quello di Expo Milano (2015). Sempre nel 2015 pubblica l’Ep “Bellatrix” e anche il primo album “full lenght” di 10 brani inediti “Four-Leaved Shamrock”. I tre singoli estratti da questo lavoro musicale, hanno permesso a Darman di farsi conoscere ad un pubblico più ampio, soprattutto grazie al successo che i suoi videoclip stanno riscuotendo su YouTube, l’ultimo è quello della canzone “Biasimo”, che ha raggiunto le 100 mila visualizzazioni a quattro mesi dall’uscita. Dal 31 marzo è in rotazione radiofonica “Strana Creatura”, il primo singolo estratto dal nuovo album di Darman, dal titolo “Segale Cornuta”, la cui uscita è prevista il 20 di Aprile in tutti gli store digitali e prodotto da Ayawasca Sciamani Musicali. Il singolo “Strana Creatura”, sarà accompagnato da un videoclip in uscita lo stesso giorno del radiodate.

D: Ciao Dario, a quanti anni è iniziata la tua genesi artistica e quanto sei maturato sia umanamente che artisticamente?
R: Ciao! Innanzitutto grazie per questa possibilità. Beh, ci sono vari momenti della mia vita e, di riflesso, della mia carriera che hanno significato tanto. Paradossalmente, è molto spesso nei momenti più difficili che si raccolgono le forze per esplodere di vitalità. Uno di questi è sicuramente quando nel 2011 ho terminato gli studi in Calabria, decidendo di abbandonare la mia terra per trovare stabilità lavorativa. Tutto ciò ha significato dover abbandonare famiglia, amici, gli Acid Noise. Per cercare stabilità ho dovuto, giocoforza, destabilizzarmi. È stata quella fase di transizione precarietà/stabilità a farmi accumulare energia positiva e consentirmi, successivamente, di avere quella tranquillità e quella maturità per gettarmi definitivamente e irreversibilmente nel progetto Darman.

D: Come e perchè hai scelto il tuo nome d’arte: “Darman”?
R: In realtà non l’ho scelto io, bensì mio padre. Avrò avuto si e no 12 anni. Un giorno salgo in macchina, papà prende un cd masterizzato con alcune mie canzoni dell’epoca e noto che sulla copertina c’è scritto Darman. Allora io gli chiedo: “E perché Darman?!”. E lui mi risponde: “Dar per Dario e Man per Mangiacasale, perché, non ti piace?”. Da quel momento in poi sono diventato Darman.

D: C’è un aneddoto particolare, nella tua esperienza artistica, che vuoi raccontare?
R: La prima trasferta per un live. Scritturati per suonare in quella che noi pensavamo fosse una festa di paese. A parte il viaggio grottesco, in un furgoncino FIAT (col cassone senza finestrini, completamente chiuso) del padre del batterista della mia band di allora (nonché la mia prima band), i Pixel… arrivammo lì e ci venne incontro il prete della parrocchia del paese con gli spartiti dei brani di una recita di bambini delle elementari. Morale della favola: finimmo col suonare i Creedence Clearwater Revival relegati in un angolo durante il buffet post-recita.

D: Le tue canzoni sono accuratamente ricercate sia nei testi che nella musica, c’è un brano in particolare, tra quelli che hai scritto, che ti sta a cuore e perchè?
R: Innanzitutto mi fa piacere che l’accuratezza dei miei brani venga percepita sia nella musica che nella parte letterale. Significa che le opere arrivano per come devono arrivare. Sceglierne una è impossibile, ma se devo farlo direi Biasimo. Il perché è da ricercare nell’intimità del testo del brano, scritto e dedicato alla donna che condivide con me lo splendido viaggio della vita.

D: Nel 2015 ti sei esibito sul palco dell’Expo a Milano, parlaci di questa esperienza.
R: È stata un’esperienza unica, in una location unica. Suonare per un pubblico proveniente da ogni parte del mondo è stato fantastico e ti dà tanto. Cantare i miei brani, rigorosamente in italiano, e far assaporare la bellezza della nostra lingua a un pubblico pieno zeppo di stranieri è stata una grossa soddisfazione.

D: Il tuo nuovo singolo: “Strana creatura”, è uscito il 31 Marzo, contemporaneamente al video ufficiale, parlaci di questo brano che anticipa l’uscita del tuo nuovo album: “Segale cornuta”.
R: Strana Creatura è un brano che ho composto percorrendo intimamente la mia profondità introspettiva, ricercando poeticità e struggenza. È un viaggio nel mio io più profondo. Strana Creatura si è rivelata a me come l’opportunità di far confluire in poesia la forza dell’arte visiva e la penetrazione dell’immaginazione umana pura e viscerale. È il perseguire sé stessi in un mondo onirico e surreale, condito da pennellate sbavate impressioniste. È la giusta introduzione a Segale Cornuta, col quale ho voluto descrivere il mio mondo interiore e, nello stesso tempo, dare all’ascoltatore la possibilità di costruire il proprio facendosi accompagnare dalle mie parole e dalla mia musica. A tal proposito, approfitto di questo spazio per ringraziare tutto lo staff della mia etichetta Ayawasca Sciamani Musicali per il grandissimo lavoro svolto in questi mesi.

D: Immagina di avere un megafono e di poter parlare al Mondo intero, quale messaggio vorresti comunicare a tutti?
R: Impariamo a star bene con noi stessi per poterci concedere alla bellezza dell’Universo. Accogliamo il bello, ricerchiamolo in ogni gesto quotidiano. Riappropriamoci della potenza e dell’importanza vitale dell’arte come mezzo essenziale con il quale perseguire l’espressione del puro e del divino.

Darman – Contatti
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Domenica Borghese