Francesco Curci: “Nelle mie canzoni quasi sempre tutto per caso”. Tutto pronto per il suo nuovo lavoro in uscita a gennaio 2018

Francesco Curci, cantautore e scrittore, vanta un vissuto artistico non indifferente; ha studiato canto e pianoforte, e ha partecipato a numerose kermesse canore come il “Festival di Castrocaro” e “Sanremo Giovani”. Francesco ha pubblicato due libri; il romanzo “La vita tra le dita” e il racconto di narrativa dal titolo “Volare”. Nel 2013, con il brano “Capirai”, vince il premio della critica come “Miglior Brano Radiofonico” al “Festival Estivo di Piombino”.

Francesco Curci è laureato in Lettere e specializzato in Giornalismo.

Attualmente sta lavorando al suo primo album di inediti, interamente firmati da lui.

D: Francesco, quando è iniziato il tuo cammino nel mondo della musica?

R: Ho cominciato a cantare all’età di quattro anni. Ero a un matrimonio, mi sono esibito sulle note di “Anima mia” dei Cugini di Campagna. In quel momento ho avvertito una certa propensione verso il pubblico, verso la musica, ed ho capito subito che avrei dovuto fare quello nella vita.

D: Hai partecipato a vari contesti musicali e canori, qual è stata l’esperienza più formativa?

R: Sono veramente tanti, alcuni li ricordo soltanto perché ritrovo in qualche cassetto degli attestati di partecipazione. Sicuramente una delle esperienze più belle è stata aver partecipato ad “Area Sanremo”. Ho conosciuto tanti ragazzi che condividevano con me la passione per la musica, per il canto. Sono stati quattro giorni di full immersion, tra incontri con gli addetti ai lavori e serate con ragazzi provenienti da ogni parte d’Italia. Con alcuni di loro ancora mi mantengo in contatto, ci scriviamo, ci scambiamo consigli.

D: Oltre ad essere cantautore sei anche scrittore. Quali libri hai pubblicato?

R: Si può dire che io abbia esordito prima come scrittore, poi come cantante. Ma è stato un caso, la musica viene al primo posto. Ho pubblicato un romanzo nel 2012, “La vita tra le dita”, un lungo racconto in cui ho filtrato le mie emozioni, i miei stati d’animo, le mie esperienze, attraverso lo sguardo di Stefano, protagonista della trama nonché mio alter ego. È la storia di un sogno che si realizza, di una vita spesa per la musica. Ma come sempre accade, quando si raggiunge un obiettivo, non ci sente mai fino in fondo appagati, si cerca sempre di andare oltre. E così è stato per Stefano, e un po’ anche per me.

Nel 2014, invece, ho vinto il Premio Letterario Internazionale “Città di Arona” con il racconto “Volare”, che racconta la tragica realtà dei reparti di oncologia pediatrica. È stata un’enorme soddisfazione!

D: Quali sono le tematiche delle tue canzoni?

R: Non mi impongo mai di scrivere di questo o quel tema, arriva quasi sempre tutto per caso. Una notizia che apprendo da un giornale, la lettura di un libro, un’esperienza personale. Alla fine le tematiche vengono fuori da sole: ho affrontato il tema dell’aborto, dell’eutanasia, dell’amore a 360°, quello di una madre verso un figlio, quello verso il proprio partner.

D: Tra i tuoi brani editi, qual è il più importante?

R: C’è un brano che per un periodo avevo smesso di cantare, aveva smesso di piacermi; oggi invece, l’ho riscoperto e mi piace molto cantarlo nei miei live. Si intitola “Forse tu” ed è un racconto onirico sospeso tra arte, fantasia, verità. Un mondo immaginifico, in cui però irrompe con prepotenza, sempre e comunque, la realtà mondana.

D: Nel 2018 verrà alla luce il tuo primo album di inediti; parlaci di questo progetto musicale.

R: Il primo step di questo album sarà un singolo che è legato ad un giornale, un settimanale che sarà online dal 17 gennaio, diretto da Valeria Sorli, colei che al momento mi sta seguendo artisticamente. Mi ha proposto di scriverne la sigla ufficiale – una novità assoluta per il nostro paese – così ho accettato la sfida ed ho realizzato una canzone trascinante, potente, che sarà in radio da gennaio 2018 e che aprirà le danze del disco. Sarà prodotto dalla Edit Music Italy, mentre le Edizioni Musicali saranno affidate alla Airone Music di Sandro Giacobbe.

Che dire del disco? Un figlio per me! Ci ho impiegato un anno a scriverlo, sono cresciuto insieme a lui modificando anche il mio modo di scrivere, di raccontarmi. Ci sarà il mondo degli altri soprattutto, ma anche il mio. La tracklist dell’album comprenderà 10 brani, di cui uno in inglese, in cui mi sento veramente me stesso.

D: C’è un messaggio particolare che vuoi comunicare a coloro che leggeranno l’intervista?

R: Voglio dire di non arrendersi mai di fronte ai propri sogni: la passione è il motore mobile delle nostre vite. Solo la tenacia, la determinazione, premiano. Io porto avanti questo sogno da bambino, ormai sono un piccolo uomo, ma non ho mai abbandonato la musica perché sono sicuro che lo scacco matto prima o poi arriverà!

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Intervista a cura di Domenica Borghese